16/12/2020
10:00 am
Una giornata di sole, tiepida, con un mare scintillante, ha fatto da sfondo alla nostra prima visita dell’era pandemica … Ostia è pressoché sconosciuta alla stragrande maggioranza dei romani che ne conoscono a malapena gli impianti marittimi e qualche gelateria o pasticceria (i mitici krapfen di Paglia…). Così era per molti partecipanti alla bella visita di ieri, a cura di Alberto Coppo. Una passeggiata ad anello, in cui abbiamo potuto letteralmente aprire gli occhi davanti a edifici tra i più significativi dell’architettura contemporanea italiana.
Sperimentazioni di segno opposto, firme prestigiose: Vincenzo Fasolo, Adalberto Libera, Giulio Magni, Luigi Moretti, Angiolo Mazzoni, autore dell’ala “mazzoniana” della Stazione Termini che a Ostia eseguì il Palazzo delle Poste con la sua scenografica fontana-impluvium. Realizzazioni fortemente segnate dal dialogo tra le correnti maggiori dell’architettura europea (tra eclettismo e razionalismo), qui più variate perché maggiore è stata la libertà di esprimersi, vista la lontananza da Roma. Oltre alla maestria con cui si è districato tra mascherina e microfonino, Alberto è stato insuperabile nel ricostruire contesti e percorsi, ma questa non è stata una sorpresa …