Conversazione sul Cubismo – 4 Giugno 2013

MARTEDI 4 GIUGNO ORE 17:30
Biblioteca Comunale Enzo Tortora, Via Zabaglia 27b
Conversazione sul Cubismo, in margine alla mostra “Cubisti-Cubismo”
al Museo del Vittoriano
A cura di Michela Santoro e Rossella Faraglia

GertrudeStein

       Partendo dal noto ritratto della scrittrice e critica Gertrude Stein, eseguito da Picasso nel 1906, si cercherà di mettere in luce quel rapporto tra artisti e scrittori che con la mostra “Cubismi-Cubisti”, attualmente al Vittoriano di Roma, ci appare ancor più di rinnovato interesse.
Per permettere un’immersione in questo affascinante argomento occorre accompagnare l’ascoltatore attraverso il movimento artistico. In quest’ottica l’intervento sarà articolato in tre punti:
– Introduzione al Cubismo – Superamento della concezione ottocentesca del quadro soprattutto come “narrazione” e conseguente abbandono del “romanzo”, inteso come avvicendamento di eventi con un inizio ed una fine. Il cubismo si propone anche di superare la vaghezza dell’Impressionismo e di rendere in maniera oggettiva la realtà.
– Analisi del panorama filosofico e letterario dei primi del Novecento – Particolare risalto verrà dato agli anni cruciali in cui il Cubismo prende forma. Verranno introdotti personaggi come Henri Bergson, i cui testi filosofici, che gli valsero il Nobel per la Letteratura, sono fondamentali per le nuove concezioni di tempo, spazio, memoria che si vanno affermando negli anni del Cubismo  Altri personaggi che saranno “visitati”, per così dire, attraverso i loro scritti sono Gertrude Stein e Guillaume Apollinaire.
– Incastri e Corrispondenze – A questo punto si potrà passare all’incastro di tutti gli elementi messi in luce, per vedere come questi corrispondano alle motivazioni che spinsero Picasso, Braque, Léger e tutti gli innumerevoli artisti che abbracciarono la poetica cubista, alla creazione di opere come i collages o i volti dalle mille sfaccettature.
Per finire, si potrà tentare un ulteriore collegamento, di certo non ortodosso, con altri autori italiani come Pirandello, Gadda, e persino Calvino. Una proposta lanciata come suggerimento, solo per mostrare come nella storia delle arti i legami si susseguano incessantemente e come un pensiero sia sempre pronto a riaccendersi e a prendere forme nuove a seconda delle contingenze in cui si trova, mantenendo, tuttavia, l’impronta originaria.

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