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Foto della Visita al Foro Italico – 23 Novembre 2024

Appuntamento per la visita al complesso del Foro Italico in una mattinata dal cielo terso e dalla temperatura decisamente rigida.

Denominato inizialmente, e inevitabilmente, “Foro Mussolini”, fu ideato dall’allora presidente dell’Opera nazionale Balilla Renato Ricci su progetto dell’architetto Enrico del Debbio al fine di educare i giovani alla disciplina sportiva nell’ambito dell’ideologia fascista. Siamo alla fine degli anni ’20 e fin qui nulla di sorprendente…

Accompagnati da Alberto Coppo, abbiamo ripercorso le vicende storiche di questa sorta di cittadella di marmo i cui edifici hanno rivelato un interesse architettonico quasi inaspettato.

Luogo di ritrovo, piazza Lauro De Bosis dove si eleva l’imponente obelisco dedicato a Mussolini: un monolite di 17 metri estratto da un unico blocco di marmo dalle Alpi Apuane. Alberto ci ha narrato le laboriose tappe del suo trasporto via terra, mare e fiume per arrivare in loco, essere eretto e inaugurato nel 1932. Di tutto ciò si trova ricca documentazione storica negli archivi video dell’Istituto Luce di cui Alberto ci ha mostrato qualche immagine durante la visita.

All’architetto Luigi Moretti, di competenza professionale pari alla elevatissima autostima, si deve l’asse viario più importante, oggi Viale del Foro Italico. Qui la forza del regime venne rappresentata da celebrativi mosaici a tessere nere su campo bianco ideati, fra gli altri, da un artista del calibro di Gino Severini. I temi iconografici spaziano da quelli relativi alle imprese sportive, alle scene di caccia con la presenza di animali iconici quali il leone e l’aquila, ai rimandi egli eroi mitologici. Fiancheggiano i mosaici lungo il viale delle stele marmoree con iscrizioni celebrative delle tappe rilevanti per la creazione dell’Impero (avvenuta con la conquista dell’Etiopia nel 1936).

Seguendo i passi e il concomitante racconto di Alberto, di particolare interesse è risultato lo Stadio dei Marmi, impianto adibito alle diverse discipline di atletica leggera. È evidente il richiamo alla civiltà ellenistica anche per la presenza di 60 monumentali statue, rappresentazione allegorica delle attività sportive, donate da altrettante città italiane.

Di molto altro abbiamo ascoltato: dello Stadio dei Cipressi oggi Stadio Olimpico, sicuramente poco riconoscibile rispetto alla sua inaugurazione a causa dello stratificarsi di superfetazioni strutturali; della palestra del Duce, raffinato manifesto architettonico di Luigi Moretti ma poco apprezzato dal Duce (e possiamo immaginare il disappunto del superbo progettista…)

Da ultimo, l’Accademia della scherma, dello stesso Moretti, che rompe con il suo rigore razionalista qualsiasi nesso con gli edifici precedenti. Originalissima nei suoi articolati spazi interni racchiusi da un involucro esterno dalle geometrie pure.

Un grazie speciale dunque ad Alberto Coppo per averci fatto conoscere più in profondità un complesso noto ad alcuni di noi solo come scenario di eventi sportivi, ad altri come una cittadella isolata alle pendici di Monte Mario fortemente connotata ideologicamente e difficile da immaginare come luogo di sperimentazioni architettoniche.

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