| Visite guidate

Foto della Visita al Nuovo Museo di Ostia Antica – 13 Ottobre 2024

Quando Filippo Marini Recchia, un anno fa, ci accompagnò in lungo e in largo nell’area archeologica di Ostia antica, ci promise una visita al Nuovo Museo, in procinto di essere riaperto dopo un nuovo allestimento. Così, avendo come obiettivo finale la visita al Museo, ieri abbiamo potuto godere dell’opportunità davvero preziosa di essere guidati in un percorso, principalmente lungo il decumano, durante il quale abbiamo ascoltato la storia degli scavi, dei rinvenimenti, dei diversi dibattiti su di essi dalla voce di un archeologo che a Ostia ha scavato, studiato e contribuito a scoperte importanti.

Abbiamo costeggiato le terme di Nettuno, gli horrea di Ortensio, visitato il teatro voluto da Agrippa e il bellissimo Thermopolium di via Diana per approdare infine al “Nuovo Museo”.

Attraverso la sua collezione di reperti esposti tematicamente (molti sono nei depositi, naturalmente) esso ha l’ambizione di fornire un quadro storico-culturale della cittadina che fu il porto e il granaio di Roma e contiene pezzi davvero eccezionali. Ecco quindi la sala dedicata al Santuario di via della Foce su cui erano presenti diversi edifici di culto tra cui quello dedicato a Ercole Vincitore. Questa divinità, legata alla sfera del commercio, ispira un interessante rilievo in cui Ercole stesso predice la buona fortuna, tramite estrazione di sortes, a un comandante in partenza per mare, fatto che all’epoca destava più di una preoccupazione. Di particolare raffinatezza è inoltre la statua in terracotta di Fortuna Iside, una delle divinità del pantheon della Roma di primo impero. Nella sala dei monumenti pubblici, Filippo stesso è attore protagonista avendo parzialmente ricostruito dopo anni di studi tre balaustre che decoravano la Basilica civile con episodi rappresentativi delle origini di Roma, ora sistemate in pannelli perfettamente leggibili.

Imponente, a poca distanza la statua marmorea di Gaio Cartilio “Poplicola”, emerito personaggio di età tardo repubblicana, così amato da propri concittadini da essere eletto per ben otto volte alla carica magistrale di duoviro. Procedendo oltre in questa sorta di scrigno dell’archeologia troviamo un sarcofago con storie di Achille dalla decorazione scultorea di grande raffinatezza e la sala cosiddetta della ‘gente comune’, volti scolpiti di personaggi anonimi, dalle fattezze non idealizzate che tanto più ci rimandano un’idea tangibile e individuata di questi nostri antenati.

In ultimo, merita menzione l’affresco parietale della domus dei bucrani con motivi e tonalità di secondo stile pompeiano.

E poi, la vera e propria “chicca”: Filippo ci ha mostrato un piccolo frammento dei Fasti ostiensi ritrovato negli scavi presso Porta marina, da lui letto e interpretato collegandolo a fatti avvenuti a Roma nel 128, sotto il regno di Adriano, datando con precisione alcuni episodi che riguardano la vita e le cariche dell’imperatore. In particolare una “consecratio” fatta da Adriano prima di partire per la Grecia, molto probabilmente quella del tempio di Venere e Roma (per alcuni il Pantheon), avvenuta, ancora più probabilmente, l’11 agosto del 128. In un minuscolo frammento, un fatto, una data, il suo collocamento nella storia. Certo, a saperlo leggere. Noi questa fortuna oggi l’abbiamo toccata con mano… grazie di nuovo a Filippo Marini Recchia per la generosità con cui di nuovo ci ha accolti/e e guidati/e!

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