Stamattina, sul presto, appuntamento alla Galleria Borghese, noto scrigno di capolavori che in queste settimane ospita una mostra allestita con grande intelligenza su uno dei maggiori esponenti dell’arte povera, Giuseppe Penone.
Artista costantemente interessato al rapporto fra uomo e natura, declina questa attenzione principalmente nella scultura e in installazioni performative che integrano gli elementi vegetali, minerali con l’intervento dell’uomo/artista.
La nostra guida Maria Stella Bottai ci ha accompagnato nelle sale espositive nelle quali i curatori dell’evento hanno creato un coinvolgente dialogo fra statuaria antica e le opere di Penone: il marmo, l’eterna dura pietra a confronto con materiali quali il legno le foglie, nella loro sembianza naturale e deperibile o resi duraturi attraverso il bronzo. Fattore comune a diverse opere è l’inserzione di elementi d’oro simbolo di luce necessaria alla vita, elemento fotosintetico traslato nell’arte.
Di particolare interesse la visita ai giardini, aperti per l’occasione: quello dell’Uccelliera e della Meridiana dove è in scena la relazione fra manufatti in metallo innestati su supporti arborei, una sorta di scultura ‘in progess’, potenzialmente senza termine, senza fine.
Decine le opere esposte, decine le suggestioni che gli scambi tra scultura antica e contemporanea stimolano… ma, come spesso in questi casi, il tempo è tiranno e dunque non potevamo lasciare la villa senza soffermarci sull’altro evento dedicato al ‘Fregio di Enea’ di Dosso Dossi.
CInque tele facenti parte di una serie di dieci dipinti che ornavano il camerino d’alabastro di Alfonso I d’Este a Ferrara. Con la nota rapacità, Scipione Borghese se ne era impadronito. Poi le tele hanno subito una lunga dispersione (per altre forme di rapacità…).
L’artista ha rielaborato, a volte interpolando, gli eventi narrati nell’Eneide che riguardano soprattutto i viaggi e le peripezie dell’eroe. Lo ha fatto con colori vividi, solidità compositiva, e grande padronanza nella resa del paesaggio. Dosso Dossi si conferma artista abilissimo ed eccentrico, degno rappresentante del variegato circolo artistico ferrarese e attento interprete della pittura nordica. Un’occasione unica velata dal rammarico per questi capolavori che saranno presto nuovamente dispersi nelle varie collezioni di provenienza.
Lasciamo la villa più che soddisfatti per quanto visto ed ascoltato: per una volta Caravaggio, Raffaello e Tiziano sono rimasti sullo sfondo…