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Foto della Chiesa del Santo Volto di Gesù – 30 Aprile 2023

La chiesa del Santo Volto di Gesù, nel primo tratto della via Magliana, fu progettata da Piero Sartogo e Nathalie Grenon, e costruita fra il 2002 e il 2006. Il progetto fu affidato a Piero Sartogo, che non si era mai occupato prima di architettura sacra, senza un concorso; si racconta che lui chiese “ma perché proprio a me?” e gli fu risposto “perché non ci hai mai chiesto di lavorare per noi”.

Il lavoro di progettazione fu portato avanti coinvolgendo il vicariato, ma anche la comunità parrocchiale, il vecchio parroco, e anche alcuni artisti con i quali Sartogo aveva già da tempo rapporti intensi. Ne deriva un connubio assai interessante.

Il sagrato è rialzato rispetto alla strada, e la recinzione non è molto alta; in questo modo si riduce la percezione di una separazione tra la città e la chiesa.

Dal sagrato, munito di sedute lungo un lato, come a favorire l’incontro e la convivialità, parte un lungo spazio che taglia in due il complesso, a sinistra la chiesa e a destra gli uffici parrocchiali, in fondo un’altissima croce (opera di Marcacci). Lo spazio, che sembra partire dalla città per arrivare alla croce, si restringe via via che si cammina verso la croce e le strutture ai lati diventano più basse con un effetto prospettico che ricorda la galleria di Palazzo Spada.

A metà circa si apre una piazza semicircolare in corrispondenza della grande finestra rotonda situata nella chiesa, dietro l’altare. Essa funge da abside esterna della chiesa, coronata da una mezza cupola, che ha lo stesso diametro della piazza semicircolare e della grande finestra. L’ effetto è quello di una sfera e il ricordo va inevitabilmente al Pantheon. Sulla grande finestra circolare, costruita in acciaio, poggia tutto l’edificio della chiesa, mediante travi di acciaio. La finestra doveva ospitare un Volto Santo di Kounellis, che esiste ma non è stato poi utilizzato.

Tutta la struttura vive di una collaborazione fra cemento armato e acciaio, come vedemmo alla sede dell’Ordine dei medici in Via de Rossi, altra opera di Sartogo, in cui convivono efficacemente i due materiali.

Le varie parti del complesso sono connotate dai materiali di rivestimento, secondo l’uso a cui gli edifici sono destinati, per cui coesistono travertino, pietra serena, muri intonacati; alcuni muri esterni della zona uffici sono interamente ricoperti di vetrocemento, per cui dall’esterno sono visibili i molti colori vivaci delle pareti interne, che contrastano con l’esterno a volte austero. Non c’è campanile, per evitare una struttura alta che contrasti con la grande semicupola, e le campane sono ospitate in facciata degli uffici parrocchiali, all’interno di una piccola apertura.

Come di consueto, Alberto Coppo ci ha guidati magistralmente in questo magnifico luogo.

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