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Foto della Visita alla Basilica di San Paolo fuori le mura – 16 Marzo 2024

Giornata decisamente primaverile per la nostra visita alla basilica di San Paolo fuori le mura.

È una delle quattro basiliche papali di Roma, e impressiona da subito per l’imponente struttura: è infatti la seconda più grande dopo San Pietro.

Sorge nel luogo dove, secondo la tradizione cristiana, fu sepolto l’apostolo Paolo il quale, come la nostra guida Stefania Botti ci ricorda subito, non fu apostolo in senso etimologico del termine in quanto, di fatto, non conobbe mai Gesù.

Le vicende storiche dell’edificio sono scandite da tappe ben individuabili: da piccola cappella sepolcrale a basilica costantiniana, divenne nel corso dei secoli una delle tappe più importanti del pellegrinaggio a Roma.

La sua forma attuale si deve agli architetti che la ricostruirono dopo l’incendio del 1823, evento sicuramente impressionante ad ascoltarlo dalla voce di Stendhal: “io visitai San Paolo il giorno dopo l’incendio. Vi trovai una beltà severa e ne ebbi un’impressione dolorosa come, nelle belle arti, solo la musica di Mozart può darne l’idea. Tutto narrava l’orrore e il disordine di quell’avvenimento disgraziato; la chiesa era ingombra di travi nere fumanti…i romani che riempivano la chiesa erano costernati. Fu questo uno degli spettacoli più belli che io abbia veduto…“.

Tante pregevoli opere sono andate perdute, fra queste le importanti decorazioni pittoriche con storie del nuovo e vecchio testamento di Pietro Cavallini. Un altro pezzo del volto pittorico della Roma medievale perso per sempre…

Ma quanto rimane è pur sempre notevole. Stefania ci ha mostrato la porta bizantina in bronzo dell’XI secolo che si compone di una serie di pannelli eseguiti secondo la tecnica dell’agemina. Una profusione di immagini di apostoli con i loro martirii, figure di profeti e scene evangeliche sono i temi narrati e rappresentati. Ed ecco infine il ciborio di Arnolfo Di Cambio, senza dubbio l’opera più rappresentativa, prezioso ornamento dell’altare sulla tomba dell’apostolo. Esempio tangibile della straordinaria perizia dell’artista toscano nelle discipline architettoniche e scultoree. Talmente bello il ciborio che alla sua destra passa quasi inosservato il candelabro marmoreo per il cero pasquale realizzato da Pietro Vassalletto nel XII secolo, il che è tutto dire…. Scene della Passione e Resurrezione di Cristo associate a diversi elementi simbolici lo rendono quasi un unicum nel suo genere.

Molto osservato e ammirato è d’altro canto il chiostro dello stesso Vassalletto, una delle meraviglie della Roma medievale. Colonne di marmo a coppie, di diversa forma e motivo decorativo, con elementi fitoformi e teste di animali compongono un insieme di rara bellezza.

Nel porticato si trova un imponente lapidario con epigrafi, fonte di studio per i cultori della materia e curiosità per noi non addetti ai lavori…

Di questo e molto altro abbiamo ascoltato dalla competente voce di Stefania che ci ha inoltre ricordato come i monaci benedettini sono stati nei secoli i custodi di questo luogo fonte di ispirazione teologica, filosofica e letteraria.

Infine una curiosità per i più scaramantici: si narra che la Chiesa avrà vita finché nella basilica di San Paolo resteranno clipei vuoti da riempire con le immagini dei papi in successione. Ad oggi se ne contano sei..

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