Musei Vaticani di sera e con poche persone sono un’altra storia.
Poi se si ha la fortuna di seguire un pesce-guida come Federica Di Folco che nuota agile per corridoi e sale, sgusciando e scartando senza mai perdere il filo del racconto di questo incredibile gioco di scatole a incastro, la magia è assicurata.
A parte il neo del gazebone di legno del bar nel cortile della Pigna che “impalla” in un colpo solo la palla di Pomodoro e il cupolone e l’assenza per restauri dell’Apollo del Belvedere, la nostra visita è stata istruttiva e incredibilmente leggera nonostante le tre ore abbondati e gli svariati chilometri.
Grazie in primo luogo a Giulio II, ma anche e soprattutto a Federica!