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Foto della Passeggiata a Via della Conciliazione – 30 Gennaio 2021

Una bella giornata di sole ha fatto da sfondo ad una interessantissima passeggiata lungo via della Conciliazione: una delle pagine più importanti della storia urbanistica di Roma.

Diversi i toponimi legati alla zona dell’ager vaticanus, la larga pianura situata sulla riva sinistra del Tevere: Orti di Domizia, Prati di Nerone, più tardi Prati di San Pietro. Un’area destinata per lo più a pascoli e vigneti in età imperiale. Nel Circo di Caligola, poi di Nerone, fu martirizzato San Pietro. La presenza della sua tomba, nella necropoli che si trovava nei pressi, ha mutato per sempre la storia del sito legandosi all’infinita storia della basilica e dei palazzi vaticani.

Molti camminano distrattamente lungo Via della Conciliazione, questa sorta di boulevard declinato alla romana, inconsapevoli dei preesistenti edifici della ‘spina di borgo’.

Il Borgo assume rilevanza soprattutto a partire dal ‘500 quando diventa teatro di modelli esemplari dell’architettura rinascimentale. Da questo dato emerge forse il maggior rimpianto dell’esito di sventramento iniziato nel 1936 e terminato alle soglie del giubileo del 1950: un immenso patrimonio urbanistico è andato perduto o è stato demolito per poi essere magari ricostruito altrove. Un esempio su tutti: la magnifica piazza Scossacavalli con palazzo Caprini, la residenza di Raffaello che peraltro fu progettista di altri edifici nella stessa area, come il celebre e celebrato palazzo Branconio dell’Aquila.

Una scelta sofferta, posta in essere dal più famoso architetto dell’epoca, Marcello Piacentini, che ben si inquadra nella mutata situazione politica a seguito del concordato Stato-Chiesa di pochi anni prima. Così come era caduto il muro d’odio e diffidenza reciproci, così doveva venir meno quel piccolo quartiere che era una sorta di filtro tra il potere civile della capitale e piazza San Pietro, un ostacolo anche visivo ad una rinnovata (ed auspicata) concordia.

Poco si è tenuto conto delle sofferenze delle migliaia di cittadini sfollati e, come detto, delle ferite culturali.

Un ringraziamento particolare alle nostre competenti guide Alberto Coppo e Matteo Piccioni che hanno illustrato, con l’integrazione utilissima di supporti visivi, le trame di queste vicende dalle molte sfaccettature.

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